Convegni Scientifici

 

2005 - Le Vitamine, il Diabete e la Sindrome Metabolica - vedi atti

2006 - Le Vitamine ed il Sistema Immunitario - vedi atti

2007 - Le Vitamine e L'Obesità - vedi atti

2008 - Le Vitamine e lo Sport - vedi atti

 

 

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Il Corso di Alimentazione Naturale, Nutrizione e Intolleranze Alimentari

Fruibile On-Line

Alimentazione Naturale, Nutrizione e Intolleranze Alimentari - (60 ore didattiche)


Tirocinio pratico personalizzato su specifiche apparecchiature - (30 ore didattiche)

I Corsi sono indirizzati a:
⇒ coloro che amano curarsi in modo naturale;
⇒ coloro che intendono iniziare il percorso per il raggiungimento del Diploma di Naturo-patia;
⇒ Medici che vogliono praticare diete personalizzate con le Intolleranze Alimentari;
⇒ Naturopati che intendono suggerire comportamentialimentari adeguati;
⇒ Operatori del settore ad ogni livello.

 

Per informazioni su costi, sconti, programma visitare i seguenti links:

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Introduzione all'Alimentazione

gatto

Se l'uomo finisce col diventare ciò che mangia, cambiare la sua alimentazione equivale, almeno in parte, a modificare la sua essenza, cioè il suo modo di essere, di comportarsi e di vivere. Il cibo da sempre, nelle medicine dei popoli di tutto il mondo, è stato considerato un caposaldo della salute.
Nell'attività alimentare si realizza il più importante fenomeno di mantenimento e di adattamento dell'uomo all'ambiente circostante.

La superficie del tubo gastroenterico è circa di 300 metri quadri, cioè ben 4 volte la parete dell'albero respiratorio e addirittura 150 volte, circa,
quella della pelle: ciò rappresenta un'enorme possibilità di contatto con l'ambiente esterno.
L'alimentazione umana è un'attività complessa che coinvolge fattori ambientali (clima, disponibilità di certi cibi, ecc.), culturali, individuali (legati alla costituzione,all'attività svolta, alla razza, al sesso, all'età, ecc.).

Certi aspetti, in particolare, rendono intricato lo studio di tale attività umana:

  • regolazione nervosa della ricerca del cibo, dell'appetibilità, dell'appagamento digestivo e della digestione stessa (fase cefalica)
  • azione bioregolatoria svolta dagli alimenti stessi sulla regolazione nervosa e su metabolismo in generale; ciò si accorda con le forti analogie istologiche e di secrezione neuropeptidica tra i tessuti dell'apparato digerente ed il tessuto nervoso (“secondo cervello”).

    La visione tradizionale della funzione alimentare riduce la funzione alimentare ai seguenti aspetti essenziali:
  1. apporto energetico, volto al normale mantenimento delle funzioni vitali ( omeostasi ), temperatura corporea, esercizio fisico: sarebbe garantito soprattutto ad opera di cibi ricchi di carboidrati o lipidi;
  2. apporto plastico volto al ricambio, accrescimento e riparazione delle strutture cellulari; sarebbe garantito soprattutto dall'apporto di cibi proteici; alcuni macro-minerali intervengono anche con funzioni plastiche (es. calcio, magnesio e fosforo nella costituzione dello scheletro);
  3. apporto bioregolatore, indispensabile ad un ottimale utilizzo degli alimenti sia in senso energetico che in senso plastico, assicurando il complesso e coordinato funzionamento dei vari organi ed apparati: sarebbe garantito soprattutto dall'apporto vitaminico-minerale.
In realtà già tale schematismo soffre di notevoli limitazioni, se si riflette su alcuni punti:
  1. i glicidi (o carboidrati) si ritrovano anche in molecole come gli acidi nucleici, guaine nervose o come residui di glicoproteine altamente specializzate (es. antigeni di istocompatibilità);
  2. i lipidi interferiscono con le funzioni di membrana e con la biosintesi di mediatori importanti (es. autacoidi) che rivestono un ruolo fondamentale e di ampia portata nella regolazione di molte funzioni vitali;
  3. le proteine concorrono alla produzione di neurotrasmettitori, trasportatori di membrana, enzimi e ormoni (si pensi all'azione di alcuni aminoacidi come l'arginina sui livelli dell'ormone della crescita o GH, antagonista dell'insulina); in emergenza concorrono anche alla produzione di glucosio e,quindi, di energia.

Un alimento è una particolare materia che contiene, in miscela variamente complessa (che supera alcune centinaia di sostanze chimiche),principi nutritivi in grado di adempiere agli aspetti essenziali dianzi enunciati, accanto ad altre sostanze di tipo vitaminoide (es. flavoidi ), nervine (connesse ad un miglioramento della sensazione di benessere ed alla facilitazione delle attività di relazione), antinutrienti, contaminanti tellurici o antropici, ecc.; la preparazione gastronomica dei cibi può migliorare le caratteristiche organolettiche dell'alimento ma non sempre ne preserva le qualità nutrizionali.

La scienza dell'alimentazione ha, quindi, per obiettivo le scelte alimentari concrete da proporre, sulla base di considerazioni scientifiche, economiche, igieniche, per assicurare il massimo benessere individuale, in particolare per assicurare sviluppo, efficienza, resistenza alle malattie ed ai processi degenerativi.
La dietologia si occupa, alla luce degli effetti digestivi e metabolici degli alimenti, delle necessità individuali e dell'appetibilità, della realizzazione e della modalità di assunzione della razione alimentare.

Molte piante presenti spesso come spezie nella razione alimentare (e talvolta considerate, anche dagli specialisti, dei semplici modificatori del gusto) svolgono, nell'alimentazione, un importante ruolo salutare, indagato dalla fitoterapia o, più specificatamente, dalla fitoalimurgia (parte della trofoterapia).