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2005 - Le Vitamine, il Diabete e la Sindrome Metabolica - vedi atti

2006 - Le Vitamine ed il Sistema Immunitario - vedi atti

2007 - Le Vitamine e L'Obesità - vedi atti

2008 - Le Vitamine e lo Sport - vedi atti

 

 

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Il Corso di Aromaterapia

AROMATERAPIA 70 ore didattiche

I Corsi sono indirizzati a:
⇒ coloro che amano curarsi in modo naturale;
⇒ coloro che vogliono fare ingresso nel mondo delle erbe e dell’aromaterapia;
⇒ coloro che intendono iniziare il percorso per il raggiungimento del Diploma di Naturopatia;
⇒ Farmacisti ed Erboristi per ampliare la consulenza verso la clientela;
⇒ Naturopati e Medici motivati ad inserire l’aromaterapia nei propri metodi di prevenzione e cura;
⇒ Operatori del settore ad ogni livello.

Per informazioni su costi, sconti, programma visitare i seguenti links:

http:/www.framens.it

 

Introduzione all'aromaterapia

Attualmente il termine aromaterapi si usa in diversi contesti, con significati e caratteristiche diverse, spesso, come non di rado accade per i rimedi naturali, in nome di poco scrupolose campagne commerciali, banalizzando tradizioni popolari vere o presunte a scapito degli aspetti autenticamente scientifici.
Il termine aromaterapia indica in realtà almeno due fondamentali e diverse accezioni, che differiscono nella metodologia, nel tipo di operatori coinvolti e, più in generale, nell’approccio al paziente:

1. l’aromaterapia anglosassone o da massaggio, che utilizza gli oli essenziali soltanto per via esterna (a parte l’azione olfattiva) ed utilizzata prevalentemente da personale paramedico per finalità, in genere, di rilassamento psico-fisico, secondo una visione olistica ed energetica;

2. l’aromaterapia francese o clinica, che somministra gli oli essenziali attraverso enteroclismi o preparazioni orali, sotto l’attenta supervisione di medici e all’interno di una complessa strategia terapeutica rigorosamente allineata ai criteri della medicina accademica (a tale aromaterapia si ispira anche l’indirizzo normativo fissato dalla Commissione Europea di Bruxelles).

L’aromaterapia da massaggio ha, per la verità, una storia molto antica, anche se attualmente trova molti consensi soprattutto nei paesi anglosassoni.
L’eccezionale potere di penetrazione e diffusibilità degli oli essenziali all’interno del corpo umano è nota almeno dai tempi di Teofrasto, per cui anche l’applicazione esterna degli oli essenziali riveste un suo specifico significato, consentendo tra l’altro di trarre benefici non trascurabili anche tra certi oli essenziali difficilmente impiegabili (per tossicità o causticità) per via interna.
Anche quando taluni studiosi come Tisserand si richiamano a principi come “forza vitale” o “yin-yang” (riferendosi, in quest’ultimo caso, alla medicina tradizionale cinese) lo fanno nella consapevolezza di affrontare un tema complesso, di fronte al quale l’attuale assetto scientifico si trova in oggettiva difficoltà sia a livello di patrimonio semantico, sia a livello di nuovi modelli e strumenti conoscitivi da proporre ed applicare, una “terra di nessuno” spesso banalizzata con supponenza e nell’erronea convinzione che l’organismo umano altro non sia che “un surrogato di esperimenti in vitro” (Maury).
Tisserand ritiene che sia anche necessaria una certa fase “preparatoria” al massaggio aromaterapeutico, basato su una dieta disintossicante a base di alimenti naturali ed eventuali periodi di digiuno.

La balneoterapia è una modalità ulteriore di utilizzare gli oli essenziali (soprattutto quelli terpenici), attraverso un assorbimento che coinvolge, simultaneamente, cute e apparato respiratorio; i risultati possono essere particolarmente favorevoli per il miglioramento dell’umore (es. attraverso l’azione antidepressiva di canfora e gelsomino), per superare stati di stress e tensione emotiva (es. mediante l’azione calmante di lavanda o rosa).
Basti accennare all’esteso uso che faceva Maurice Messeguè, con non trascurabili risultati, dei bagnoli di erbe alle estremità, in stretta relazione coi punti dell’agopuntura.
La questione della balneoterapia e del massaggio sarà sviluppata più avanti, a completamento delle conoscenze acquisite sugli oli essenziali.

L’aromaterapia clinica, pur presentando sicuramente delle inoppugnabili evidenze di azione, possiede ancora delle difficoltà di applicazione rappresentate soprattutto da:
· esigenza di un chemiotipo definito e con precisa composizione chimica: i caratteri organolettici, le proprietà fisiche (soprattutto indice di rifrazione e il potere rotatorio) e il profilo gascromatografico (eventualmente associato allo spettro di massa) sono essenziali per individuare e caratterizzare l’identità di un olio essenziale;
· scarsa maneggevolezza, volatilità, difficile conservazione e associabilità degli oli essenziali;
· complessa esecuzione ed interpretazione dei riscontri sperimentali (es. passaggio dai dati in vitro, ad es. dell’aromatogramma a quelli in vivo);
· una certa imprevedibilità dell’azione: l’effetto dell’olio essenziale non è comunque automaticamente riferibile alla presenza di uno specifico componente ed al modo di agire dei classic antibiotici : così l’azione può dipendere anche dalle modificazioni del terreno individuale (e dallo stato di salute generale) dall’accumulo preferenziale in certi distretti (come le membrane cellulari), dall’azione di potenziamento su certi meccanismi immunitari o metabolico-endocrini.
· difficile standardizzazione, reperibilità o costi eccessivi delle materie prime.